Igiene razziale, sterminio
degli oppositori politici e degli "indesiderati"
La politica nazista d'odio razziale e, più generalmente, di intolleranza
ideologica nei riguardi di ogni supposta anomalia rispetto al modello "puro" della
razza ariana, non
colpì solo le comunità ebraiche d'Europa. Nei campi di concentramento, di prigionia e in
quelli di sterminio, nelle "cliniche della morte", nei ghetti e nelle strade,
morirono almeno sei (6) milioni di cittadini non-ebrei.
Le "altre" vittime per simbologia d'identificazione nei campi di concentramento.
Nei campi di concentramento del Terzo Reich era
invalso un metodo d'identificazione dei deportati: sulla giacca e sui pantaloni
degli internati, oltre a un codice numerico, venivano cuciti dei triangoli. Ciò valse soprattutto per i campi di concentramento e lavoro "storici", come Dachau, ad alta intensità di manodopera coatta e per i quali
era quindi necessaria un'organizzazione efficiente. In molti campi
nazisti, specie sul finire della guerra, questo modello identificativo
perse di significato.
Agli ebrei spettavano due triangoli sovrapposti gialli,
oppure uno giallo e l'altro a colore variabile, per formare la
stella di David. Tuttavia, a essere sottoposti a internamento non erano
solo questi: si potevano così incontrare triangoli rossi (perlopiù
comunisti e socialdemocratici, ma anche esponenti della massoneria e
anarchici); triangoli verdi (i criminali comuni cui spesso competeva il
ruolo di Kapò); triangoli blu (forza lavoro straniera, spesso polacchi);
triangoli rosa (presunti omosessuali, uomini); triangoli viola
(Testimoni di Geova, ma anche esponenti del Quaccherismo e della Chiesa
cristiana avventista del settimo giorno); triangoli neri (generalmente
identificati come "asociali", potevano essere Rom, Sinti, alcolisti,
senzatetto, prostitute, lesbiche, persone con deficit cognitivo e talvolta anarchici); triangoli marroni
(a Rom e Sinti venne successivamente attribuito questo triangolo, e non più il
nero). Specie ai prigionieri politici veniva posta una lettera di riconoscimento
al centro del triangolo rosso, e ciò era frequente per i
repubblicani della Guerra civile di Spagna ("S"), ovvero baschi, catalani,
anarchici, socialisti e comunisti stalinisti o trotzkisti.
La simbologia identificativa poteva poi assumere varie combinazioni, ma quel che
preme è mettere in luce l'eterogeneità delle vittime nei campi di
concentramento e sterminio.
Come per le comunità ebraiche, inoltre, le
liquidazioni fisiche colpirono intere categorie di individui anche al di fuori
dei complessi concentrazionari e di sterminio. Nelle mire del Terzo Reich c'era,
ad esempio, l'eliminazione fisica di tutti i cittadini polacchi per fare
della Polonia una terra abitata da soli coloni "ariani": dei circa due milioni
di polacchi che mancarono all'appello al termine del secondo conflitto mondiale,
"appena" 200.000 morirono nei campi di concentramento e sterminio; di questi,
molti erano bambini scartati dalla selezione nazista, perché non
sufficientemente ariani da crescere in una famiglia tedesca. Gran parte dello
sterminio dei civili polacchi non-ebrei avvenne per liquidazione sommaria
durante o dopo l'invasione. Sorte analoga toccò ai serbi,
morti in gran numero anche nel campo di sterminio di Jasenovac, controllato dal
regime nazi-fascista degli ùstascia.
A seguito dell'invasione nazista dell'Unione
Sovietica, inoltre, furono fatti prigionieri milioni di soldati dell'Armata
Rossa. Il prezzo di sangue pagato dall'Unione
Sovietica fu di oltre tre milioni di ragazzi, morti o per esecuzione sommaria
immediatamente dopo essere stati fatti prigionieri, o nei campi di prigionia
appositamente costruiti (i Russenlager) o, ancora, nei più noti campi di
concentramento e sterminio (a tutti i membri delle Forze Armate nemiche era
assegnato un triangolo rosso rovesciato, rispetto a quello degli oppositori politici).
Grande fu il prezzo in termini di vite pagato
anche dalle comunità Rom e Sinti, il cui destino di fronte alle
forze naziste o filo-naziste era diviso tra la deportazione ad
Auschwitz-Birkenau e Jasenovac, da una parte, e lo sterminio sul posto per mano
di reparti speciali delle SS (le Einsatzgruppen) dall'altra.
L'eliminazione fisica riguardò anche gli omosessuali tedeschi. La Geheime Staatspolizei
(Gestapo), polizia segreta della Germania Nazista, chiese finanche la
collaborazione dei civili nel segnalare tutti
quegli individui sospettati di comportamenti "sessualmente deviati".
Per il rifiuto di giurare fedeltà al Nazismo e,
fino all'ultimo, di rinunciare al loro credo, nei campi di concentramento e
sterminio del Terzo Reich morirono anche numerosi Testimoni di Geova.
Oggi, pur nelle difficoltà d'avanzare stime
precise, si conta per difetto che siano morti in diverse circostanze più di 2 milioni di civili polacchi non-ebrei, 2 milioni di prigionieri di guerra sovietici, oltre 1 milione di prigionieri politici
non-sovietici, più di 300.000 serbi, oltre 200.000 Rom e Sinti, non meno di
5.000 omosessuali ed almeno 2.500 Testimoni di Geova. A queste drammatiche cifre
vanno aggiunte le oltre 200.000 persone con deficit fisici o mentali morte nell'alveo dell'Aktion T4 e delle sue "cliniche della morte" (tra le quali il castello di Hartheim ed il centro T4 di Brandeburgo), o nei
campi di concentramento e sterminio come triangoli neri.
(L'Aktion T4 era il
programma d'eugenetica nazista che mirava alla purezza genetica della razza
ariana, mantenibile per mezzo di eliminazioni fisiche o sterilizzazioni dei
«gusci vuoti di esseri umani»).