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Gli aguzzini complici ed esecutori del massacro degli ebrei
Gli aguzzini nazisti complici ed esecutori del massacro degli ebrei



GLI UOMINI DEL NAZISMO

I gerarchi e gli esecutori del Male

La Shoah è, prima ancora che un evento storico, una testimonianza delle potenzialità annientatrici dell'uomo sull'uomo.
Di seguito, biografie essenziali dei principali gerarchi nazisti, uomini delle SS e collaboratori in qualche modo responsabili del massacro di ebrei, slavi, prigionieri di guerra, oppositori politici, gruppi di zingari, persone con deficit fisici o cognitivi, omosessuali e Testimoni di Geova.
A fianco, un elenco dei principali nazisti e fiancheggiatori, protagonisti colpevoli della Shoah.
Il lettore non dimentichi che un simile elenco non può che essere incompleto: la Shoah fu sì per mano di gerarchi nazisti, ma pure delle società civili "europee", con i loro delatori e corpi di polizia corresponsabili.


Martin Bormann - Leonardo Conti - Adolf Eichmann - Odilo Globocnik - Joseph Goebbels - Hermann Goering - Reinhardt Heydrich - Heinrich Himmler - Adolf Hitler - Rudolf Hoess - Eberl Irmfried - Josef Mengele - Franz Stangl - Christian Wirth


Martin Bormann

La vita prima del Terzo Reich.
Martin Bormann nacque il 17 giugno del 1900 a Wegeblen, piccola cittadina della Sassonia. Orfano di padre a quattro anni, non terminò mai gli studi superiori, preferendo a questi il lavoro in una fattoria nella regione di Mecklenburg. Dopo aver servito l'esercito nel periodo di coda della Prima Guerra Mondiale, le sue attività a Mecklenburg lo misero in contatto con i Freikorps, gruppo paramilitare d'estrema destra che nasceva dalle ceneri del primo conflitto mondiale. Per conto dei Freikorps, ed assieme a Rudolf Hoess, nel 1923 assassinò Walter Kadow, suo maestro alle scuole elementari e iscritto al KPD (Partito Comunista di Germania). Gli undici mesi di prigione non intaccarono le sue idee reazionarie. Così, il 17 febbraio del 1927, non ancora trentenne, ebbe a ricevere la tessera del "Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi" (NSDAP). I suoi trascorsi nei Freikorps gli valsero, solo un anno più tardi, la qualifica di membro del Comando Supremo delle Sturmabteilungen, gruppo paramilitare del Partito.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
L'ascesa del Nazismo in Germania andava di pari passo con quella di Bormann nelle gerarchie del Partito: già nel 1933 entrò nella direzione generale, con la nomina di Reichsleiter. Fino al 1941, le sue grandi doti amministrative lo portarono perfino alla segreteria del delfino Rudolf Hess, il quale fu rimpiazzato dallo stesso Bormann. Già prima di salire alla Segreteria personale del Führer, Bormann portò avanti una politica d'odio nei confronti degli esponenti religiosi. Sotto il suo avallo passarono i decreti emanati dal Gabinetto del Führer, tra cui quelli che regolarizzarono lo sterminio degli ebrei nel Terzo Reich.
Morte di un criminale.
Al processo di Norimberga fu condannato a morte, in contumacia. Morì probabilmente negli ultimi giorni della guerra, il 2 maggio del 1945, in un tentativo di fuga.


Leonardo Conti

La vita prima del Terzo Reich.
Leonardo Conti, il nazista "italiano", nacque il 24 agosto del 1900 in Svizzera, da padre ticinese e madre tedesca. Nel 1912 si trasferì definitivamente in Germania con la madre, a causa della separazione dei genitori. Già durante la giovinezza mostrò idee antisemite, che lo accompagnarono fino alla morte. Laureato in medicina nel 1923, unì alla passione medica quella politica, entrando nei servizi medici di gruppi ed organizzazioni paramilitari legate all'estrema destra. Sempre nel 1923 prese parte al Putsch della birreria di Monaco, il colpo di Stato tentato da Adolf Hitler nel novembre di quell'anno. L'ingresso nelle file del Partito avvenne nel 1927, e già tre anni dopo era deputato al Parlamento Prussiano per il NSDAP e generale delle SS.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Dopo aver ricoperto posizioni di prestigio ma non ancora di potere (fu anche medico ufficiale durante i giochi olimpionici del 1936), nel 1939 Conti guadagnò il governo della Sanità del Terzo Reich. Il suo antisemitismo, coltivato fin da ragazzo, si espresse dapprima nelle leggi discriminatorie verso gli ebrei, cui venne impedito l'esercizio della professione medica; in seguito, seguì da vicino il programma d'eugenetica Aktion T4, che aveva tra i suoi compiti lo sterminio degli individui fisicamente o mentalmente minorati. Assieme a Josef Mengel ebbe a supervisionare, in qualità di Capo della Sanità del Reich, gran parte degli esperimenti scientifici e para-scientifici svolti all'interno dei campi di concentramento e sterminio.
Morte di un criminale.

Arrestato, partecipò al processo di Norimberga. Si tolse la vita per impiccagione, prima della sentenza, confessando i suoi crimini.


Adolf Eichmann

La vita prima del Terzo Reich.
Adolf Eichmann nacque il 19 marzo del 1906 nella città di Solingen (Germania). Trasferitosi a Linz con la famiglia (Austria), non mostrò sin dalla giovinezza particolari interessi per lo studio, per la vita politica né per idee antisemite e manifestazioni di violenza. Tuttavia, a seguito delle difficoltà economiche cui lo sottopose la Grande Depressione del 1929, si affacciò alla politica seguendo raduni e comizi del braccio austriaco del NSDAP. All'età di 26 anni, Adolf Eichmann si iscrisse al Partito Nazionalsocialista austriaco ed al gruppo paramilitare a questo collegato.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Con l'avvento al potere del Nazismo, Eichmann fece ritorno in Germania, dove dal 1933 fu impiegato nell'amministrazione del campo di concentramento di Dachau. Solo un anno più tardi chiese d'entrare a far parte della Sicherheitspolizei, organizzazione istituita per la sicurezza dei gerarchi nazisti. Nel frattempo, alla ricerca di una scalata nelle gerarchie del Partito, Eichman approfondì l'ideologia antisemita, studiò l'ebraico e, al contempo, valutò le possibilità di un'emigrazione forzata di massa degli ebrei dall'Europa. Le sue capacità mostrate nel piano d'espulsione degli ebrei dall'Austria, dopo l'annessione di questa alla Germania Nazista, gli valsero il riconoscimento da parte delle più alte gerarchie naziste, che con l'Ufficio centrale per l'immigrazione ebraica - presieduto da Heydrich - fecero proprio il modello organizzativo utilizzato da Eichmann. Nel 1939, Adolf Eichmann era ai vertici della Reichssicherheitshauptamt, organizzazione che riuniva Sicherheitspolizei e Gestapo, con il compito di coordinare gli sforzi per l'evacuazione degli ebrei dai territori del Terzo Reich. Le difficoltà d'espulsione incorse nella Cecoslovacchia occupata, lo portarono a sostenere il "Progetto Madagascar", poi mai applicato, che teorizzava la deportazione nello Stato africano di quattro milioni di ebrei in quattro anni.
Il coronamento della politica di Eichmann avvenne ai margini della Conferenza di Wannsee (1942), dalla quale fu partorita la "Soluzione finale della questione ebraica": Eichmann veniva così deputato alla gestione dei convogli per la deportazione di ebrei e non ebrei verso i campi di sterminio della Polonia. Nel 1944, dopo aver mandato a morire milioni di persone, Eichmann non smise d'utilizzare la sua sanguinaria esperienza amministrativa: in Ungheria ebbe infatti ad amministrare-la-morte di quasi mezzo milione di individui, anche contro gli ordini delle gerarchie naziste, impegnate a cancellare ogni prova dello sterminio.
Morte di un criminale.
Eichmann, grigio burocrate, prima e dopo la guerra svolse compiti sempre poco visibili. Ciò gli permise d'uscire clandestinamente dalla Germania nel 1950, destinazione Buenos Aires. Catturato dieci anni dopo, contro di lui si tenne uno storico processo nello stato di Israele. Eichmann fu giustiziato il 1° giugno del 1962.


Odilo Globocnik

La vita prima del Terzo Reich.
Odilo Globocnik nacque a Trieste il 21 aprile del 1904, da genitori austriaci. All'età di otto anni si trasferisce a Bernolákovo, piccola cittadina dell'attuale Slovacchia, e successivamente a Klagenfurt (Carinzia, Austria). Appena maggiorenne si distinse tra le fila di un'organizzazione paramilitare d'estrema destra in Carinzia. Attivo nella propaganda per il Partito Nazionalsocialista, presto abbandonò il suo impiego nel settore edilizio, e nel 1933 - all'età di soli 29 anni - era già ai vertici del partito che sosteneva l'NSDAP in tutta l'Austria.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
Iscrittosi alle SS il 1° settembre del 1934, Odilo Globocnik ebbe un ruolo non marginale nell'Anschluss, ovvero l'annessione dell'Austria alla Germania Nazista. I suoi meriti gli valsero la nomina a capo della sezione di Vienna del Partito Nazista (1938), ma ben presto trovò in Hermann Göring un suo detrattore, e fu sospeso dall'incarico nel gennaio del 1939 per corruzione. Ciò lo portò ad entrare nelle divisioni combattenti delle SS, e Globocnik fu attivo nella campagna d'invasione della Polonia. La sua dedizione alla causa nazista fu premiata da Himmler, che lo nominò a capo delle SS e della Polizia nel distretto di Lublino (Polonia occupata). La possibilità di riscatto agli occhi dei gerarchi del Partito Nazista fu colta da Globocnik, protagonista dell'Aktion Reinhard, ovvero il piano operativo di pulizia etnica degli ebrei in Polonia: fu lui a coordinare e supervisionare la costruzione prima ed il funzionamento poi dei campi di sterminio polacchi di Belzec, Sobibór, Majdanek e Treblinka, nei quali morì oltre un milione di persone. Nel settembre del 1943, dopo l'armistizio, Globocnik fu trasferito a Trieste e nominato comandante delle SS e della Polizia nel Litorale Adriatico (zona d'occupazione nazista che comprendeva le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola e Fiume). Qui volle la conversione della Risiera di San Sabba a campo di transito e concentramento. Pressato dall'avanzata degli alleati, evacuò il campo e si rifugiò in Carinzia.
Morte di un criminale.
Odilo Globocnik, sanguinario e corrotto uomo del Nazismo, morì suicida il 31 maggio del 1945 dopo essere stato catturato dai servizi segreti britannici.


Joseph Goebbels

La vita prima del Terzo Reich.
Joseph Goebbels nacque a Mönchengladbach, città della Germania occidentale, il 29 ottobre del 1897 da una famiglia operaia. La sua giovinezza fu segnata da una deformazione fisica: la gamba destra, più corta dell'altra, lo costrinse fino alla morte ad un incedere zoppicante, che Goebbels tentò di "vendere" come risultato di una ferita di guerra (alla quale, in realtà, non partecipò). Imperfetto nel fisico, cercò allora la perfezione negli studi: dopo aver rinunciato alla carriera ecclesiastica, nel 1921 terminò il suo dottorato in Letteratura e Filosofia all'Università di Heidelberg, ma il suo sogno di diventare uno scrittore di successo incontrò non poche difficoltà. L'impegno politico di Goebbels iniziò poco dopo, tra le fila del Partito Nazista, come fedele segretario Gregor Strasser. Al fianco di questi, portò avanti una campagna interna al NSDAP su istanze socialiste ed anti-capitalistiche. Dopo il Putsch di Monaco, il ritorno di Adolf Hitler alla guida del Partito Nazista segnò tuttavia l'azzeramento di ogni istanza socialista (gli ebrei come unico nemico della nazione, ed il socialismo come prodotto della "razza" ebraica). Ciò nonostante, con una capriola ideologica Goebbels si convertì al verbo di Hitler, tradendo Strasser de facto: fu così premiato con la nomina a Gauleiter della sezione di Berlino del Partito Nazista. Proprio a Berlino Goebbels ebbe modo d'affinare le tecniche di propaganda, riuscendo quasi a conquistare una città tradizionalmente social-comunista. Eletto deputato nel 1928, l'ascesa del Nazismo al potere ebbe in Goebbels un elemento determinante: nel 1930, chiamato a sostituire Gregor Strasser (sinistra del partito) alla guida dell'ufficio di propaganda del NSDAP su tutto il territorio tedesco, portò il voto nazista ai massimi storici nelle elezioni del 1930, 1932 e 1933.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.
La consacrazione di Goebbels avvenne con la nomina a Ministro della Propaganda del Reich, il 13 marzo 1933, carica che mantenne sino alla morte. La sua campagna di "arianizzazione", invasiva ma non rozza, colpì ogni aspetto della vita culturale tedesca, tanto che ne risultò l'emarginazione sociale prima e l'emigrazione poi dei migliori esponenti della cultura ebraica in Germania, che aveva contribuito alla formazione dello stesso Goebbels. Questi trovò proprio nella questione ebraica un perno per accrescere il proprio potere all'interno delle gerarchie naziste. Nel novembre del 1938 fu quindi Goebbels a scatenare in tutta la Germania la "Notte dei cristalli" (pogrom): l'uccisione in Francia del diplomatico tedesco Ernst vom Rath per mano di un giovane ebreo, servì infatti da pretesto a Goebbels, il quale riferì di spontanee campagne anti-ebraiche in tutto il paese per convincere Hitler a dare l'avvio ad un pogrom di Stato contro gli ebrei. Oggi si sa che quegli "spontanei" episodi di violenza antisemita occorsi in tutta la Germania, e di cui Goebbels avrebbe avuto notizia, non si verificarono. Dopo la Notte dei cristalli, che causò numerose vittime e segnò l'instaurazione di un clima di terrore in tutta la comunità ebraica di Germania, Goebbels accrebbe ulteriormente il suo prestigio. Negli anni della guerra, portò avanti una politica intransigente della "questione ebraica", auspicando l'immediata deportazione degli ebrei dalla Germania verso i territori occupati dell'Est Europa, ben consapevole della politica di sterminio pianificata durante la Conferenza di Wannsee.
Morte di un criminale.
Impotente di fronte alle sconfitte militari del Terzo Reich, Joseph Goebbels si suicidò assieme a tutta la sua famiglia (moglie e sei figli) il 1° maggio del 1945 a Berlino.


Hermann Goering

La vita prima del Terzo Reich.
Hermann Wilhelm Göring nacque a Mariánské Lázně, cittadina dell'attuale Repubblica Ceca, il 12 gennaio 1893 da una famiglia benestante. Visse i suoi primi anni in un sanatorio di Rosenheim (Baviera, Germania). Dopo un tentativo di suicidio, appena ventenne fu avviato alla carriera militare. Durante il primo conflitto mondiale si distinse come uno dei migliori piloti dell'aviazione tedesca. Goering, frustrato per l'umiliante sconfitta della Germania nonostante i suoi meriti, vide nelle istanze di Adolf Hitler un'occasione di riscatto: si iscrisse così, nel 1922, al Partito Nazista e fu "Comandante di gruppo" (Gruppenführer) delle SA. A capo di queste partecipò al fallito colpo di Stato del 1923, guidato da Hitler. Ferito in quella occasione, riuscì a fuggire in Austria evitando il processo. L'enfant prodige dell'aviazione militare, sempre più frustrato, divenne ben presto dipendente dalla morfina. Nel 1927, tuttavia, riuscì a tornare in Germania grazie ad un'amnistia, guadagnandosi anche un posto da deputato, prima, e da Presidente del Reichstag poi (1932-1933).
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Con l'ascesa del Partito Nazista al potere, Goering ottenne posizioni di prestigio e potere: fu dapprima Ministro dell'Aviazione e Ministro degli Interni di Prussia. Appartenente all'ala reazionaria anti-socialista del partito, sfruttò i suoi poteri in campagne d'odio e violenza nei confronti degli oppositori politici, e nella primavera del 1933 istituì la Gestapo. Particolarmente attivo in ogni azione di repressione delle dissidenze, fu un sostenitore dei campi di concentramento come strumento di controllo politico e sociale. Il prestigio che via-via Goering veniva assumendo, gli valse anche le redini dell'economia tedesca: il suo "Piano quadriennale per la rinascita economica" era funzionale allo sforzo bellico, rispondendo così a quel sogno - cullato dopo il fallimento della Prima Guerra Mondiale - di costruire una nuova e grande Germania. Come Ministro dell'Economia divenne uno degli uomini più ricchi al mondo, sfruttando la sua posizione per confiscare gran parte dei possedimenti della comunità ebraica, e costruirsi anche un potere economico nell'industria bellica. I primi anni della guerra, quelli dei parziali successi e del ritrovato prestigio della Luftwaffe - l'aviazione militare tedesca rifondata da Goering nel 1935, conobbero un'espansione dei poteri in mano al gerarca nazista. Fu proprio Goering, in qualità di gerarca del Nazismo inferiore solo ad Hitler, a richiedere una pianificazione operativa (logistica ed economica) per la liquidazione della "questione ebraica". L'evolvere della guerra, tuttavia, rese evidenti le difficoltà militari della Germania Nazista: Goering si rifugiò allora nel lusso delle sue proprietà, rinunciando de facto ai poteri in suo possesso. Con Hitler asserragliato nel bunker di Berlino, tentò comunque d'assumere il comando del Reich, ma fu arrestato dalle SS per tradimento su ordine di Martin Bormann.
Morte di un criminale.

Goering, rilasciato dalle SS con parte delle sue ricchezze al seguito, l'8 maggio del 1945 si consegnò agli americani. Nel processo di Norimberga venne ritenuto colpevole e condannato a morte. Morì suicida il 15 ottobre 1946.


Reinhard Heydrich

La vita prima del Terzo Reich.
Reinhard Tristan Eugen Heydrich nasceva il 7 marzo del 1904 nella città di Halle sul Saale, da genitori immersi nel mondo della musica (il padre compositore e la madre cantante d'opera). Due dei suoi stessi nomi (Reinhard e Tristan) hanno chiari riferimenti a quel mondo: Reinhard da un'opera del compositore e fratello Bruno Heydrich ("Il crimine di Reinhard") e Tristan dall'opera di Wagner "Tristano e Isotta". Appena maggiorenne si arruolò nella Marina, ma ne fu dispensato nel 1931: secondo la versione di Heydrich, mai verificata, alla base del congedo vi fu il rifiuto da parte del futuro gerarca nazista di prendere in moglie la figlia di un suo superiore, mai identificata. E' probabile, in realtà, che Heydrich, già operativo in organizzazioni paramilitari di estrema destra, operasse come spia nazista all'interno della Marin. Non fu probabilmente un caso l'incarico che gli venne conferito da Himmler immediatamente dopo il congedo: nel 1931 Reinhardt Heidrich era membro di una divisione di controspionaggio interna alle SS, e solo un anno più tardi era già a capo del Sicherheitsdienst (SD), servizio segreto delle SS costituito proprio nel 1932.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

A capo delle SD, Heydrich monitorò e represse ogni dissidenza, specie durante le Olimpiadi del 1936. Ciò lo mise in luce agli occhi delle gerarchie naziste, e sempre Himmler lo chiamò a capo dell'Ufficio centrale per la sicurezza del Reich (RSHA), costituito nel 1939 dalla fusione delle SD con Gestapo e gli Einsatzgruppen. Nonostante un carattere a tratti ingestibile ed irritante anche per Himmler, il ruolo di Heydrich all'interno del Nazismo fu indispensabile per assicurare la deportazione degli oppositori e l'espulsione dei nemici interni alla linea del partito. Proprio Heydrich, sfruttando le maturate competenze in spionaggio ed operazioni segrete, diresse l'Incidente di Gleiwitz, casus belli del secondo conflitto mondiale. Allo scoppio della guerra, Heydrich rischiò la vita prestando servizio nella Luftwaffe, la forza area tedesca rifondata da Goering nel 1935. Hitler in persona scelse allora di nominare Heydrich "comandante del protettorato di Boemia e Moravia": qui si guadagnò la sanguinaria reputazione di "macellaio di Praga" (der Henker), reprimendo ogni dissidenza nel sangue. Il governo di Heydrich fu tuttavia caratterizzato da misure sociali ben accolte nei territori occupati, e la stabilità del suo potere ben si manifestava nei lunghi tragitti che era solito percorrere, lungo le strade di Praga e non solo, a macchina scoperta. Già a capo dell'Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica istituito nel 1939, Heydrich prese un ruolo attivo nella Conferenza di Wannsee (1942), condannando allo sterminio milioni di ebrei.
Morte di un criminale.

Lungo le strade di Praga, il 27 maggio del 1942 Heydrich subì un attentato per mano di uomini del governo cecoslovacco in esilio. Ferito, morì in ospedale il 4 giugno, prima della sanguinaria rappresaglia che colpì la popolazione civile. L'Aktion Reinhard, ovvero il piano di sterminio degli ebrei in Polonia nei campi di Treblinka, Sobibór, e Belzec, prese tale nome proprio in omaggio del gerarca nazista.


Heinrich Himmler

La vita prima del Terzo Reich.
Heinrich Himmler nacque il 7 ottobre del 1900 a Monaco di Baviera, da una famiglia appartenente al ceto medio. Mostrò sin da subito interesse per le sorti militari della Germania durante il primo conflitto mondiale, e nel 1918 - ancor prima di terminare gli studi - svolse un periodo d'addestramento nell'11° Reggimento Bavarese, senza però entrare nel fronte di guerra. Congedato alla fine del conflitto, dal 1919 al 1922 studiò agronomia, ma in lui era ancora forte il richiamo dell'esercito e svolse ruoli attivi in gruppi paramilitari. In questi anni maturò inoltre una coscienza teologica che lo allontanò dalla dottrina della Chiesa, per abbracciare movimenti esoterici e pagani. Terminati gli studi in agronomia, prese parte al fallito colpo di Stato del 1923, dopo essersi iscritto al Partito Nazionalsocialista nello stesso anno. Scampato all'arresto, rimasto senza lavoro, a partire dal 1929 tentò la carriera politica nel ricostruito Partito Nazista, prestando servizio nelle sezioni locali del partito nella Baviera. Il suo lavoro gli valse la nomina, conferitagli da Hitler in persona nel 1929, di capo delle SS, l'organizzazione paramilitare che proprio grazie ad Himmler accrebbe il proprio potere distinguendosi dal primo gruppo paramilitare del Nazismo (le SA di Ernst Röhm, su posizioni filo-socialiste ed accusate d'opposizione al potere di Hitler).   
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Le SS di Himmler, sempre più fedeli al Führer, liquidarono le SA ed il suo comandante durante la "notte dei lunghi coltelli", divenendo de facto il corpo paramilitare più numeroso e prestigioso del Terzo Reich. Il lavoro svolto da Himmler fu premiato con l'estensione dei suoi poteri, che nel 1936 toccavano tutte le attività di polizia, dall'ordine pubblico al controllo politico (Gestapo) ed investigativo (SD). Ormai una delle più alte gerarchie del Nazismo, Himmler svolse un ruolo centrale nelle politiche di controllo e concentramento (Dachau fu operativo sin dal 1933) degli avversari politici e di tutti coloro i quali erano considerati inferiori alla "razza ariana". Con lo scoppio della guerra, i suoi poteri di Polizia uniti al fanatismo mistico e razzista che supponeva la superiorità di una razza sulle altre, fecero di Himmler uno dei maggiori responsabili del massacro degli ebrei e fautore di una politica di sterminio che fosse indolore per i "suoi" uomini, i carnefici delle SS nei campi di concentramento e sterminio del Terzo Reich. Dopo aver concentrato altri poteri nelle sue mani durante il secondo conflitto mondiale, le sorti sfavorevoli della guerra condussero Himmler a mediare con il nemico, proponendo la resa sul fronte occidentale: questa decisione costò ad una delle più alte gerarchie del Nazismo il sollevamento da tutti le cariche fin lì ricoperte. Isolato, il 12 maggio del 1945 Himmler tentò la fuga in incognito con un gruppo di uomini delle SS, ma venne catturato dalle forze britanniche      
Morte di un criminale.

Svelata la sua identità, Himmler morì suicida per mezzo di una capsula di cianuro il 23 maggio del 1945.


Adolf Hitler

La vita prima del Terzo Reich.
Adolf Hitler nacque in Austria, a Braunau am Inn, il 20 aprile 1889 dal matrimonio tra Alois Hitler e Klara Pölzl, probabilmente legati da una parentela di secondo grado. Nei primi anni di vita la famiglia si spostò frequentemente da Braunau am Inn. A Linz, Hitler fu costretto a ripetere il primo anno di scuole superiori, periodo nel quale incontrò il futuro filosofo, e ancora studente Ludwig Wittgenstein. Insofferente tra i banchi di scuola, due anni dopo la morte del padre nel 1903, abbandonò prematuramente gli studi: già allora, infatti, la sua passione era un'altra: la pittura. Nel 1905 si trasferì a Vienna, vivendo con una magra pensione di orfano e qualche piccolo lavoro da disegnatore. Scartato due volte all'Accademia di Belle Arti di Vienna per "incapacità", appena maggiorenne perse anche la madre (1907). Costretto a dare la sua parte di pensione alla sorella Paula, a Vienna visse al limite della povertà, e probabilmente proprio in quegli anni maturò - o rafforzò - le sue idee antisemite, che nella Vienna dell'epoca erano alimentate dall'ostilità religiosa nei confronti della comunità ebraica ortodossa. Già venticinquenne e trasferitosi in Germania dal 1913, Hitler partecipò direttamente alla Prima Guerra Mondiale come staffetta nell'esercito tedesco. Da quella esperienza crebbero in lui sia l'odio nei confronti degli ebrei, accusati della disfatta tedesca assieme ai social-comunisti, che il patriottismo nazionalista nei confronti di un Paese in realtà non suo. Con la fine del conflitto mondiale, ottenne nel 1919 la tessera del DAP, il Partito dei Lavoratori Tedeschi fondato dall'antisemita Dietrich Eckart. Entratovi come spia, presto ne divenne un leader trasformandone nome (Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi: NSDAP) e simbologia (svastica e saluto fascista). Dopo gli anni difficili vissuti a Vienna, Hitler ritrovò così se stesso a Monaco di Baviera, città nella quale accrebbe il prestigio del Partito sino al fallito colpo di Stato dell'8 novembre 1923. Arrestato e condannato per alto tradimento, uscì di prigione nel dicembre del 1924, non prima d'aver formulato organicamente il suo verbo tirannico, razzista ed antisemita nel Mein Kampf. Uscito dal carcere più forte di prima, anche grazie alla propaganda di Goebbels il Partito Nazista ottenne nelle elezioni del 1930 un insperato successo, figlio della disillusione del popolo tedesco nei confronti della Repubblica di Weimar. Nel giro di qualche mese, il prestigio del Nazismo accrebbe ulteriormente e fu consacrato nel gennaio del 1933 con la nomina di Adolf Hitler a Cancelliere. Hitler, ormai ai vertici dello Stato tedesco, utilizzò i poteri in suo possesso per instaurare un regime dittatoriale, liquidando le dissidenze all'interno del Reichstag: in un clima in cui la "Sicurezza Nazionale" legittimava campagne d'odio contro movimenti social-comunisti ed ebrei, il 23 marzo del 1933 venne emanato il Decreto dei pieni poteri con cui il Partito nazionalsocialista assumeva il controllo totale sulla Germania.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Il potere assoluto di Adolf Hitler fu consacrato alla morte di Paul von Hindenburg, Presidente della Germania dal 1925 al 1934. Ormai Führer della "nuova" Germania, Hitler seppe unire efficaci campagne propagandistiche per accrescere e legittimare il proprio prestigio con feroci repressioni delle dissidenze, destinate al concentramento. Da soli due anni al potere, nel 1935 espresse il proprio radicato odio antisemita nelle Leggi di Norimberga, solo uno dei primi passi verso lo sterminio degli ebrei e l'azzeramento fisico della "corporazione ebraico-bolscevica". Memore dell'umiliazione subita dalla Germania nel primo conflitto mondiale, il Führer si fece poi portavoce d'istanze militariste aggressive, con l'annessione dell'Austria (1938) e della Cecoslovacchia (1939) al Terzo Reich. La successiva invasione della Polonia (1° settembre), è noto, segnò l'inizio del secondo conflitto mondiale, con il quale non cessarono le mire annessionistiche del Terzo Reich e del suo Führer. Dopo una serie di successi militari, Hitler decise di sferrare l'ultimo grande colpo: l'invasione dell'Unione Sovietica. Dal 1941, allora, il Führer intensificò gli sforzi per liquidare una volta per tutti ebrei e comunisti, non più attraverso l'intimidazione, il concentramento o l'emigrazione coatta, bensì per sterminio fisico. I forni crematori di molti campi di concentramento già operativi intensificarono la loro attività. Poco dopo la Conferenza di Wannsee, voluta da Hitler e con la quale fu pianificata la Shoah, furono inaugurati, in Polonia, campi dediti esclusivamente allo sterminio. Nel frattempo, con l'invasione dell'Unione Sovietica, le Einsatzgruppen liquidarono sul posto migliaia di ebrei russi. Eppure, la sconfitta nazista nella battaglia di Stalingrado segnò l'inizio della parabola discendente per le mire del Terzo Reich. Se lo sterminio di ebrei ed oppositori nelle camere a gas della Polonia terminò solo alla fine della guerra, o poco prima, la forza militare della Germania Nazista - fin lì guidata con successo dal Führer - era ormai minata.
Morte di un criminale.

Pressato dall'Armata Rossa, Hitler si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile del 1945.


Rudolf Hoess

La vita prima del Terzo Reich.
Rudolf Franz Ferdinand Höß (Hoesse) nacque il 25 novembre del 1900 nella cittadina tedesca di Baden-Baden. Rinnegata la fede cattolica, viva nelle tradizioni della sua famiglia, nemmeno maggiorenne partì come volontario al fianco dell'esercito tedesco. Qui si guadagnò il titolo di Sergente a soli 17 anni, per i meriti conseguiti in Turchia, Iraq e Palestina. Al termine della guerra, tentò di colmare l'umiliazione subita dal suo paese combattendo con organizzazioni paramilitari di estrema destra (Freikorps), in azioni di guerriglia nella Regione della Ruhr contro l'occupazione francese. Ventiduenne, ma già stimato combattente, si iscrisse al Partito Nazista. Un anno dopo, tuttavia, fu implicato assieme a Martin Bormann nell'omicidio di Walther Kadow, iscritto al Partito Comunista di Germania e ritenuto colpevole d'alto tradimento. Restò in prigione fino al 1928. Riottenuta la libertà, rinunciò a quelle azioni di violenza che avevano segnato la sua vita fin dall'adolescenza: si iscrisse così alla Lega degli Artamani, movimento razzista che propugnava la superiorità della razza ariana e la vita autarchica in comunità rurali. Durante questa esperienza, Rudolf Hoess incontrò il futuro "compagno di sangue", Heinrich Himmler.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Dopo aver perso gran parte dei suoi vent'anni in carcere, l'amicizia con Himmler lo portò nelle SS: era il 1934. Membro delle SS-Totenkopfverbände (SS-TV), fu quasi da subito una delle figure del Nazismo più utili al funzionamento dei campi concentrazionari. Per oltre tre anni prestò servizio nel campo di Dachau, dove scalò le principali gerarchie amministrative. Nel 1938 fu espressamente richiesto nel campo di concentramento di Sachsenhausen (l'attuale Oranienburg), ma la sua carriera nelle file del Nazismo troverà consacrazione altrove: dopo essersi arruolato nel ramo militare delle SS (Waffenn-SS), a Rudolf Hoess fu lasciato infatti in carico la costruzione di Auschwitz. Era il 4 maggio del 1940, e nessuno - nemmeno le più alte gerarchie del Terzo Reich - immaginarono ciò che Auschwitz sarebbe diventato. Scrupoloso ed efficiente fin lì, Hoess fu uomo chiave per la "conversione" di Auschwitz a vera e propria macchina di sterminio: nel 1941 gli fu così dato incarico della costruzione di un secondo ramo del campo, adibito allo sterminio. Nella primavera del 1942 nasceva Birkenau. Già prima, tuttavia, Hoess sperimentò nel campo di Auschwitz metodiche di eliminazione fisica rigorose ed efficienti: quando Karl Fritzsch, suo vice, gli comunicò la validità del gas Zyklon B nella liquidazione di alcuni prigionieri russi, ne fu tanto entusiasta da ordinarne l'uso come arma di sterminio su larga scala. In seguito, la Conferenza di Wannsee legittimò una volta per tutte le operazioni di Hoess nel suo sistema concentrazionario e di sterminio: le doti logistiche ed amministrative che gli erano proprie si univano così, in una sanguinaria alleanza, con l'ordine centrale dello sterminio dei deportati. Per ragioni ancora poco chiare, forse riconducibili ad una relazione con l'internata non-ebrea Eleanor Hodys, nel novembre del 1943 Hoess fu trasferito in un ufficio amministrativo delle SS. Nemmeno un anno dopo, tuttavia, fece ritorno ad Auschwitz per presiedere allo sterminio sistematico degli ebrei ungheresi: l'Ungarn-Aktion, o Aktion Höß, costò la vita a circa 400.000 deportati, con un ritmo di 5.000 esecuzioni al giorno. Terminato l'ultimo suo compito ad Auschwitz, gli fu affidato l'incarico di coordinare l'evacuazione dei campi rimasti operativi. Poco prima della conclusione del secondo conflitto mondiale, entrò nelle forze armate tedesche (Wehrmacht) con il nome di Rudolf Lang. Catturato, fu presto rimesso in libertà. Nel marzo del 1946, però, fu tradito dalla moglie, la quale comunicò alle forze britanniche il suo rifugio.
Morte di un criminale.

Solo testimone al processo di Norimberga, venne condannato a morte per impiccagione il 2 aprile 1947 dalla Corte Suprema di Varsavia. Fu simbolicamente giustiziato davanti al forno crematorio di Auschwitz, il 16 aprile del 1947.


Eberl Irmfried

La vita prima del Terzo Reich.
Eberl Irmfried nacque nella cittadina di Bregenz (Austria occidentale) l'8 settembre del 1910. All'età di 21 anni si iscrisse al Partito Nazista, e due anni dopo ottenne la Laurea in Medicina all'Università di Innsbruck. Questa doppia natura di Irmfried - medico e fedele all'ideologia nazista - lo accompagnò per tutta la vita.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

All'ascesa al potere del Partito Nazista conseguì la promulgazione della "Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie ereditarie": era il 25 luglio del 1933, e quella legge decretava l'avvio dell'Aktion T4, ovvero il piano d'eliminazione fisica dei minorati fisici e mentali. Fermo sostenitore del progetto, Irmfried fu direttore della clinica di Brandeburgo, la prima a sperimentare la liquidazione dei malati per gassazione. Le sue abilità mediche, unite ad un freddo rapporto con la morte, gli valsero il comando di un'altra clinica attiva nell'ambito dell'Aktion T4 (Bernberg). Passò alla storia, tuttavia, quando venne nominato - unico medico nella storia del Nazismo - al comando del campo di sterminio di Treblinka nel giugno del 1942: le sue scarse doti organizzative, tuttavia, trasformarono il campo di sterminio polacco in una grande discarica di corpi senza vita. Sostituito per incompetenza due mesi dopi da Franz Stangl, si unì alle forze armate tedesche (Wehrmacht) nel 1944, e per tutta la durata della guerra. Fu catturato solo nel gennaio del 1948, dopo aver prestato servizio medico in una piccola cittadina tedesca (Blaubeuren).
Morte di un criminale.

Il 16 febbraio del 1948 si suicidò per evitare il processo.


Josef Mengele

La vita prima del Terzo Reich.
Josef Mengele nacque il 16 marzo 1911 in una piccola cittadina tedesca della Baviera (Günzburg). Ancora lontano da un ruolo attivo nel Nazismo, studiò Medicina e Antropologia all'Università di Monaco, ottenendo prima la laurea e poi un dottorato in Antropologia con tesi sulle differenze razziali nella struttura della mascella. All'Università di Francoforte fu assistente dell'ideologo del Terzo Reich della superiorità genetica della razza, il Professore Otmar Freiherr von Verschuer. Già prima del Dottorato in Antropologia (nel 1938 ottenne anche un Dottorato in Medicina), nel 1931 Mengele si arruolò con il gruppo paramilitare Stahlhelm ("Elmetti d'acciaio"), nel quali permanse solo per breve tempo. 
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Sempre interessato ad approfondire i suoi studi sulla razza, già negli anni dell'impegno accademico mostrò una forte consonanza con le idee del Partito Nazista, al quale si iscrisse nel 1937. L'anno dopo (1938) Josef Mengele si arruolò nelle SS. Nei primi anni del secondo conflitto mondiale servì come medico di guerra nella divisione "Wiking", ma una ferita comminatagli dall'Armata Rossa cambiò per sempre la sua vita. Decorato come Capitano, il 24 maggio del 1943 divenne il medico di un sottocampo di Auschwitz-Birkenau, poi liquidato, e nell'agosto del 1944 guadagnò la più alta carica nell'infermeria di Birkenau. Durante questo periodo Mengele ebbe modo di testare le sue teorie accademiche, di scarso rilievo scientifico, sulla pelle dei deportati, specie bambini: alcune coppie di gemelli del campo, ad esempio, venivano concentrate in uno speciale block per poi essere liquidate, per eseguire inutili autopsie alla ricerca delle leggi della gemellarità; altri esperimenti riguardarono invece l'atrofia cancrenosa della guancia, legata alle condizioni di vita nel campo, ma che Mengele tentò di ricondurre ad un'inferiorità razziale; condusse poi esperimenti sull'apparato riproduttivo delle donne deportate a Birkenau, e sperimentò finanche soluzioni per cambiare il colore degli occhi dei bambini, inoculando soluzioni chimiche direttamente nella retina. Macchiatosi di folli esperimenti ed operazioni chirurgiche a Birkenau, evacuato nel gennaio del 1945, Mengele prestò servizio in altri campi di concentramento (tra cui quello di Gross-Rosen) prima di unirsi alla Wehrmacht, per evitare la cattura. Fatto prigioniero dagli americani, fu rilasciato e sino alla primavera del 1949 lavorò indisturbato nel settore agricolo a Rosenheim. Supportato dall'organizzazione di ex-gerarchi O.D.E.SS.A., riuscì a fuggire in Argentina, passando anche per Merano e Genova. Con la paura d'essere catturato, nel 1960 lasciò l'Argentina per il Paraguay del dittatore dalle origini tedesche Alfredo Stroessner Matiauda. La cattura di Eichmann in Sudamerica lo convinse ad un nuovo spostamento, questa volta in Brasile.
Morte di un criminale.

Strozzato dal terrore d'essere fatto prigioniero dai servizi segreti israeliani, riuscì comunque a sopravvivere fino al 7 febbraio del 1979, quando morì per cause naturali a Bertioga, nello stato di San Paolo (Brasile).


Franz Strangl

La vita prima del Terzo Reich.
Franz Stangl nacque ad Altmuenster, una cittadina austriaca, il 26 marzo del 1908. Il padre, guardia notturna, morì nel 1916. All'età di ventitré anni lasciò il lavoro di capo tessitore per arruolarsi nelle file della polizia austriaca, seguendo di fatto le orme dell'odiato padre. Non c'è documentazione certa in merito, ma è probabile che già prima dell'Anschluss lavorasse per il Partito Nazista.
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

Le mire espansionistiche del Führer incrociarono la storia personale di Stangl con l'annessione dell'Austria alla "Grande Germania", avvenuta nel 1938 (Anschluss). Dapprima impiegato nelle forze di Polizia dell'Austria occupata, su ordine di Himmler venne mandato nel 1940 a coordinare le operazioni di sterminio nel castello austriaco di Hartheim, funzionale all'eliminazione fisica di minorati (Aktion T4) e, successivamente, distaccamento de facto dei campi di Mauthausen e Dachau per lo sterminio dei deportati. I suoi meriti nell'ambito dell'Aktion T4, gli valsero la gestione del campo di sterminio di Sobibór, dal marzo al settembre del 1942. Esecutore maniacale degli ordini, venne trasferito a Treblinka per sostituire Irmfried Eberl: qui coordinò le operazioni di sterminio fino all'agosto del 1943, mandando a morire migliaia di ebrei. Prima della fine della guerra prestò servizio anche in Italia: le sue attitudini erano richieste alla Risiera di San Sabba. Noto alle forze alleate per il suo sostegno attivo all'Aktion T4, venne imprigionato in Austria nel 1945, riuscendo però a fuggire grazie all'aiuto del vescovo cattolico Aloïs Hudal. Mentre a Norimberga si celebrava il processo nei confronti dei gerarchi nazisti, Stangl visse in Siria per tre anni prima di riparare definitivamente in Brasile. Certo del suo nuovo rifugio, fu assunto dalla Volkswagen di San Paolo con nome e cognome d'anagrafe. Sulla testa di Stangl, tuttavia, pendeva dal 1961 un mandato d'arresto, e sei anni più tardi (era il 1967) fu identificato ed arrestato.
Morte di un criminale.

Processato in un tribunale della Germania Ovest, il 22 ottobre 1970 venne riconosciuto colpevole della morte di quasi un milione di persone. Condannato all'ergastolo, morì in cella per infarto il 28 giugno 1971.


Christian Wirth

La vita prima del Terzo Reich.
Christian Wirth, nacque in Germania, a Oberbalzheim, il 24 novembre 1885. Lontano dal Partito Nazista per gran parte della sua vita, fu uomo di Stato nelle forze di Polizia prima e dopo il conflitto mondiale, al quale partecipò con gloria. Durante la Repubblica di Weimar fu, per un breve periodo, anche imprenditore edile. Si iscrisse al Partito Nazionalsocialista solo nel 1931, all'età di 46 anni.  
Ruolo nella Germania Nazista e nella Shoah.

La sua esperienza negli interrogatori gli valse la guida della Kriminalpolizei (polizia criminale) di Stoccarda, incarico che mantenne sino al '39. Arruolato anche nelle SS, da questo momento in poi Christian Wirth divenne figura chiave nelle politiche di sterminio del Terzo Reich. Nell'ambito dell'Aktion T4, del quale divenne capo nel 1940, sperimentò la morte per gassazione di minorati fisici e mentali. Nel castello di Hartheim conobbe Franz Stangl, suo futuro "compagno di sangue" nei campi di sterminio della Polonia. Abbandonato il progetto T-4, Wirth ne mantenne metodica ed organizzazione di sterminio nei campo di Chelmno e Belzec. Ispettore capo dei campi di sterminio dell'Operazione Reinhard (il piano di eliminazione fisica degli ebrei in Polonia) Wirth supervisionò i lavori a Sobibór e Treblinka, rientrando in contatto con Franz Stangl. Compiuti con sanguinaria diligenza i propri compiti nell'ambito  dell'Aktion Reinhard, Wirth fu trasferito dapprima in un campo di lavoro nei pressi di Lubiana e successivamente nell'Italia occupata dalle forze naziste: qui si impegnò a supervisionare l'operatività del campo di concentramento e sterminio della Risiera di San Sabba (Stalag 339).
Morte di un criminale.

Il 26 maggio del 1944, Christian Wirth morì per mano di partigiani croati nei pressi di Fiume, mentre circolava su una macchina scoperta.

Nazisti e fiancheggiatori
Amman, Max [1891-1957]
Antonescu, Ion [1882-1946]
Antonescu, Mihai [1907-1946]
Asche, Kurt [1909-?]
Baatz
, Bernhard [1910-?]
Bach Zalewski, Erich [1899-1972]
Backe, Herbert [1896-1947]
Baky, Laszlo [1889-1946]
Bardossy, Laszlo [1890-1946]
Barth, Horst [1890-1961]
Bast, Gerhard [1911-1947]
Batz, Rudolf [1903-1961]
Bauer, Erich [?-1980]
Baumhard, Ernst [1911-1941]
Berg, Karl Peter [1907-1949]
Berger, Gottlob [1896-1975]
Berner, Friedrich [1904-1945]
Bernotat, Otto-Fried. [1890-1951]
Best, Werner [1903-1989]
Biberstein
, Ernst [1899-?]
Biebow, Hans [1902-1947]
Bierkamp, Walther [1901-1945]
Blobel, Paul [1894-1948]
Blume, Walter [1906-?]
Bock, Wilhelm [1903-?]
Böhme, Hans Joach. [1909-1960]
Bolender, Kurt [1912-1965]
Bormann, Martin [1900-1945]
Bothmann, Hans [1911-1946]
Bouhler, Philip [1899-1945]
Brack, Viktor [1904-1948]
Bradfisch, Otto [1903-?]
Brandt, Karl [1904-1948]
Brandt, Rudolf [1909-1948]
Brauchitsch, Walther [1881-1946]
Braune, Fritz [1910-?]
Braune, Werner [1909-1951]
Bredow, Paul [?-?]
Brunner, Alois [1912-?]
Buch, Walter [1883-1949]
Buchardt, Friedrich [1909-?]
Buerckel, Josef [1895-1944]
Buhler, Josef [1904-1948]
Canaris, Constantin [1906-?]
Chmielewski, Karl [1903-?]
Christensen
, Theodor [1905-?]
Christmann, Kurt [1907-?]
Clauberg, Karl [1898-1957]
Codreanu, Corneliu [1899-1938]
Conti, Leonardo [1900-1945]
Cuza, Alexandru [1857-1946]
Daluege
, Kurt [1897-1946]
Daranyi, Kalman [1886-1939]
Darrè, Felix [1895-1953]
de Crinis, Maximilian [1899-1945]
Degrelle, Leon [1906-1994]
Diehm, Christoph [1892-1960]
Ding-Schuler, Erwin [1912-1945]
Dirlewanger, Oskar [1895-1945]
Dubious, Werner [1913-1973]
Eberl, Irmfried [1910-1948]
Elhers, Ernst [1909-1980]
Ehrlinger
, Erich [1910-?]
Eichmann, Adolf [1906-1962]
Eicke
, Theodor [1892-1943]
Eisele, Hans [1912-1967]
Endre, Laszlo [1895-1946]
Falkenhausen,
Alex. [1878-1966]
Fegelein
, Hermann [1904-1945]
Fehlis, Heinrich [1906-1945]
Feketehalmy, Ferenc [1890-1946]
Filbert
, Alfred [1905-?]
Fischer, Fritz [1912-vivente]
Flesch, Gerhard [1909-1948]
Frank
, Hans [1900-1946]
Franz, Kurt [1914-]
Freisler, Roland [1893-1945]
Frenzel, Karl [1911-?]
Frick, Wilhelm [1877-1946]
Friessner, Hans [1892-1971]
Fuchs
, Erich [1902-1984]
Fuchs, Wilhelm [1898-1946]
Ganzenmüller, Alb. [1905-1987]
Gebhardt
, Karl [1897-1948]
Gemmeker, Albert K. [1907-197?]
Gerstein
, Kurt [1905-1945]
Gerstenberg, Alfred [1893-1959]
Gley
, Heinrich [?-?]
Globke, Hans [1898-1963]
Globocnik, Odilo [1904-1945]
Glucks, Richard [1899-1945]
Goebbels, Joseph [1897-1945]
Goering
, Hermann [1894-1946]
Goga, Octavian [1881-1938]
Gombos, Gyula [1886-1936]
Gomerski, Hubert [?-?]
Graaf, Kurt [1909-?]
Grawitz, Ernst Robert [1899-1945]
Greiser, Arthur [1897-1946]
Groth, Paul [?-1951?]
Gurtner, Franz [1881-1941]
Haagen, Eugen [1898-1948]
Hackenholt, Lorenz [?-?]
Hallervorden, Julius [1882-1965]
Hänsch, Walter [1904-?]
Harster, Wilhelm [1904-1977]
Hellmuth, Reinhard [1911-?]
Hennecke, Günther [1912-1943]
Hering, Gottlied [1887-1945]
Hermann, Günther [1908-?]
Heyde, Werner [1902-1964]
Heydrich, Reinhardt [1904-1942]
Himmler, Heinrich [1900-1945]
Hindenburg, Paul von [1847-1934]
Hirt, August [1898-1945]
Hitler, Adolf [1889-1945]
Hittreiter
, Josef [1909-?]
Hoess, Rudolf [1900-1947]
Hoettl, Wilhelm [1915-1999]
Hoffmann, Otto [1896-1982]
Höfle, Hermann [1898-1947]
Horn, Otto [?-?]
Hoven, Waldemar [1903-1948]
Huber, Irmgard [1901-?]
Hubig, Hermann [1912-?]
Imredy, Bela [1891-1946]
Irmfried, Eberl [1910-1948]
Isselhorst
, Erich [1906-1948]
Jager, Karl [1888-1959]
Jaross, Andor [1896-1946]
Jeckeln Friedrich [1895-1946]
Jedamzik, Eduard [1901-1966]
Jodl, Alfred [1890-1946]
Jost, Heinz [1904-1964]
Juhrs, Robert [1911-?]
Jungclaus, Richard [1905-1945]
Kaaserer, Richard [1896-1947]
Kaltenbrunner, Ernst [1903-1946]
Keitel, Wilhelm [1882-1946]
Killinger, Manfred [1886-1944]
Klein, Alfons [1909-1946]
Klingelhöfer, Waldemar [1900-?]
Klopfer, Gerhard [1905-1987]
Koch, Erich [1896-1986]
Koppe, Wilhelm [1896-1975]
Körting, Erich [1902-?]
Kotälla, Joseph Joh. [1908-1979]
Krause, Waldemar [1908-?]
Kritzinger, Friedrich [1890-1947)
Kröger, Peter [1905-?]
Krosigk, Johann von [1887-1977]
Kruger, Friedrich Wil. [1890-1945]
Kryssyng, Christian Ped. [?-1987]
Kube, Wilhelm [1887-1943]
Lachmann, Erich [1901-?]
Lambert, Erwin [1909-?]
Lammers, Hans H. [1879-42]
Lange, Rudolf [1910-1945]
Lecca, Radu [1902-1980]
Leibbrandt, Georg [1899-1982]
Ley, Robert [1890-1945]
Liebehenschel, Art. [1901-1948]
Lohr, Alexander [1885-1947]
Lohse, Hinrich [1896-1964]
Lombard, Gustav [1895-1992]
Lorenz, Werner [1891-1974]
Losener, Bernhard [1890-1952]
Ludin, Hanns Elard [1905-1947]
Luther, Martin [1895-1945]
Mach, Alexander [1902-1980]
Martinsen, Knud [?-1949]
Matschke, Kurt [1908-?]
Mattes, Heinrich [1902-?]
Meier, August [1900-1945?]
Mengele, Josef [1911-1979]
Menz, Willy [1904-?]
Merkle, Adolf [?-?]
Meyer, Alfred [1891-1945]
Meyer Hetling, K. [1900-1973]
Michel, Hermann [?-?]
Miete, August [1908-?]
Mohr, Robert [1909-?]
Mrugowsky, Joac. [1905-1948]
Müller, Bruno [1905-1960]
Muller, Heinrich [1900-?]
Muntzberger, Gustav [1907-?]
Mussert, Anton A. [1894-1946]
Naumann, Erich [1905-1951]
Nebe, Arthur [1894-1945]
Neumann, Erich [1892-1948]
Niemann, Johann [1913-1943]
Nitsche, Paul [1877-1948]
Nölle, Wilhelm [1904-?]
Nosske, Gustav [1902-?]
Novak, Franz [1913-?]
Oberhauser, Joseph [1915-?]
Oberheuser, Herta [1911-1978]
Ohlendorf, Otto [1907-1951]
Ott, Adolf [1904-?]
Pancke, Gunther [1899-1973]
Panzinger, Friedrich [1903-1959]
Papen, Franz von [1879-1969]
Persterer, Alois [1909-1945]
Pfeffer, Karl [1888-1971]
Podlich, Oskar [1902-?]
Pohl, Oswald [1892-1951]
Quisling, Vidkun [1887-1945]
Rademacher, Franz [1906-1973]
Rahm, Karl [1907-1947]
Rapp, Albert [1908-?]
Rasch, Otto [1891-1948]
Rascher, Sigmund [1909-1945]
Rausch, Gunther [1909-1964]
Rauter, Hans Albin [1895-1949]
Rediess, Wilhelm [1900-1945]
Reichleitner, Franz [1906-1944]
Ribbentrop, Joachim [1892-46]
Richter, Gustav [1913-?]
Roch, Heinz [1905-1945]
Rose, Gerhard [?-?]
Rosenberg, Alfred [1893-46]
Ruoff, Heinrich [1887-1946]
Sandberger, Martin [1911-?]
Sauckel, Fritz [1894-1946]
Schäfer, Oswald [1908-?]
Schalburg, Christian [1906-1942]
Schellenberg, Wal. [1910-1952]
Schimana, Walter [1898-1948]
Schindhelm, Hans-Ger. [1908-?]
Schöngarth, Karl [1903-1946]
Schultz, Erwin [1900-1981]
Schumann, Horst [1906-1983]
Schutt, Heinz-Hans [?-?]
Seetzen, Heinz [1906-1945]
Seidl, Siegfried [1911-1947]
Seldte, Franz [1882-1947]
Seyss-Inquart, Art. [1892-1946]
Sievers, Wolfram [1905-1948]
Sima, Horia [1907-1983]
Simon, Gustav [1900-1945]
Six, Franz [1909-?]
Sporrenburg, Jacob [1902-1952]
Stadie, Otto [1897-?]
Stahlecker, Walther [1900-1942]
Stangl, Franz [1898-1971]
Steimle, Eugen [1909-1987]
Strauch, Eduard [1906-1955]
Streicher, Julius [1885-1946]
Stroop, Jurgen [1910-1952]
Stuckart, Wilhelm [1902-1953]
Suchomel, Franz [1907-?]
Suhr, Friedrich [1907-1946]
Szalasi, Ferenc [1897-1946]
Sztojay, Dome [1883-1946]
Terboven, Josef [1898-1945]
Teleki, Pal [1879-1941]
Thierack, Otto [1889-1946]
Thomalla, Richard [1903-1945]
Thomas, Max [1891-1945]
Tiso, Jozef [1887-1947]
Tormay, Cécile [1876-1937]
Tuka, Voitech [1880-1946]
Unverhau, Heinrich [1911-?]
Veesenmayer, Ed. [1904-1977]
Verschuer
, Otmar F. [1896-1969]
Wagner, Gustav [?-1980]
Wahlmann, Adolf [1876-1956]
Wallerang, Bernhard [?-?]
Warlimont, Walter [1894-1976]
Weitzel, Fritz [1904-1940]
Wendler, Richard [1898-1972]
Wiebens, Wilhelm [1906-?]
Willig, Karl [1894-1946]
Wirth, Christian [1885-1944]
Wisliceny, Dieter [1912-1948]
Witiska, Josef [1894-?]
Wolf, Franz [1907-?]
Wolf, Josef [?-1943]
Zapp Paul [1904-?]
Zierke, Ernst [?-?]


 

 

 
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